Piazza San Marco spiegata ai bambini

Piazza San Marco spiegata ai bambini

Tutti conosciamo Piazza San Marco a Venezia, fotografata in milioni di scatti da tutte le prospettive, ma che significato hanno gli edifici che si affacciano sulla piazza? Spieghiamo piazza San Marco ai bambini con tutti gli edifici e i dettagli che la compongono.

Piazza San Marco vista dall'ala napoleonica
Piazza San Marco vista dall’ala napoleonica

Supponiamo di arrivare in piazza dalla Calle de l’Ascension che corre parallela all’ala napoleonica. L’ala napoleonica è l’aggiunta (ma sarebbe meglio dire lo scempio) più recente alla piazza. Come dice il nome venne aggiunta nel periodo napoleonico, al posto di un’antichissima chiesa rimodernata dal Sansovino che si trovava sul posto.
Ci troviamo in qualche modo al “vertice” della piazza: alla nostra destra corrono le procuratie nuove, mentre alla nostra sinistra le procuratie vecchie. Le “Procuratie” non sono altro che gli uffici: erano gli uffici dei procuratori di San Marco, alte cariche pubbliche durante la Serenissima Repubblica di Venezia. Non tutti sanno che i procuratori di San Marco esistono ancora e si occupano della manutenzione della basilica.

Le procuratie vecchie

Dall’ala napoleonica immaginiamoci di muoverci seguendo le procuratie vecchie, a sinistra. L’edificio è porticato e ha esattamente 50 arcate sovrastate da 100 finestre. La proprietà di gran parte delle procuratie vecchie è della Assicurazioni Generali. Nel portico si trovano diversi negozi (tra cui il negozio Olivetti) e famosi caffè, tra cui il famosissimo “Quadri“: caffè sotto il portico e ristorante stellato ai piani superiori.

Le procuratie terminano in corrispondenza delle Mercerie con la famosa Torre dell’Orologio. Questa torre venne inaugurata il 1° febbraio 1499 e ha diverse particolarità.

La torre dell’orologio

La torre dell'Orologio in Piazza San Marco a Venezia
La torre dell’Orologio in Piazza San Marco a Venezia

Appena sopra all’entrata si trova l’orologio: ben diverso da quelli odierni. L’orologio, infatti, segna l’ora (ma non i minuti), il giorno, le fasi lunari e lo zodiaco. A parte le ore, scolpite nella pietra, il resto dell’orologio è blu con i simboli in oro. Al piano superiore c’è un secondo orologio: questo segna sia le ore che i minuti. E’ dotato anche si una balaustra semicircolare dove si appoggia un carillon (attivo solo nei giorni dell’Epifania e dell’Ascensione) che permette alle statue del presepe di uscire da uno sportellino posto sotto le ore e rientrare da uno sportello identico sotto i minuti.

Nella terrazza ancora superiore c’è il classico leone di San Marco, e anche qui c’è una curiosità. Se si guarda la torre ‘di fronte’ si nota come il leone non è al centro dello spazio, ma spostato sulla sinistra. Non è, naturalmente, un errore del costruttore, ma una modifica successiva. Un altro scempio alla piazza fatto da Napoleone. Di fianco al leone c’era infatti la statua di Agostino Barbarigo, il Doge che inaugurò la torre. I francesi, però, pagarono degli scalpellini per abbattere tutte le statue dei Dogi e tutti i leoni. Per nostra fortuna, il leone non venne abbattuto.

Sulla terrazza della torre si trovano le famose statue dei mori che battono le ore. Anche in questo caso c’è una curiosità: le ore vengono battute due volte: prima dal moro “vecchio”, quello barbuto (a simboleggiare il tempo che è passato) e successivamente dal moro “giovane”, quello senza barba (a simboleggiare il tempo che deve ancora venire).
Inoltre a mezzogiorno e mezzanotte la campana viene anche battuta da due martelli “nascosti”.

Piazza San Marco spiegata ai bambini: la Piazzetta dei Leoncini

Tra la torre dell’orologio e la Basilica di San Marco si trova uno dei luoghi più caratteristici di Venezia: la piazzetta dei leoncini.

E’ chiamata così per i due leoni seduti in cima alla piccola scalinata che porta alla vera da pozzo. I leoncini sono in marmo rosso, ma non proveniente dalle cave di Verona – come verrebbe spontaneo pensare – bensì dalla provincia di Rieti. Al centro della piazzetta si trova la vera da pozzo, da cui una volta si attingeva l’acqua potabile.

Proseguendo nel giro della piazza, si passa davanti alla maestosa Basilica di San Marco e si entra poi nell’area più propriamente detta della “piazzetta“.

La Piazzetta di San Marco

Anche la Piazzetta, sebbene decisamente più piccola di Piazza San Marco ha le sue curiosità.

Costeggiando la basilica si incontrano due colonne quadrate e tozze, piazzate nel mezzo della piazza. Provengono da Acri e hanno una storia particolare che vale la pena raccontare.

I pilastri di Acri
I pilastri di Acri

Nel 1256 i veneziani mossero guerra contro Acri da cui erano stati banditi a favore dei genovesi. Stavano per essere sconfitti, ma la notte prima di una battaglia campale il comandante fece mettere in mare moltissimi pezzi di legno con sopra una candela. I genovesi credettero che ai veneziani fossero giunti aiuti da Candia (l’odierna Creta) e così, impauriti, furono facilmente sconfitti dai veneziani. Nel bottino di guerra del Doge ci furono anche i due pilastri (non è chiarissimo di quale edificio facessero parte) che furono piazzati nel luogo dove li vediamo oggi come monito.

Poco più in là, incassate nel muro del tesoro di San Marco, si trovano le statue dei tetrarchi. Queste statue arrivano da Costantinopoli, saccheggiata dai veneziani nel 1204. Le statue sono in porfido rosso (materiale utilizzato solo per gli imperatori) e rappresentano i tetrarchi dell’impero romano. Furono realizzate attorno all’anno 300 d.C., probabilmente in Egitto. Un’altra curiosità di questo gruppo di statue è che ad uno dei teatrachi del gruppo est manca un piede, ricostruito in seguito. La parte che non è a Venezia, però, non è andata perduta ma è in esposizione al museo archeologico di Istambul.

Piazza San Marco spiegata ai bambini: Palazzo Ducale e le colonne

Proseguendo il giro della piazza di San Marco passiamo davanti al Palazzo Ducale per arrivare finalmente alla laguna (e a Riva degli Schiavoni). Di fronte alla laguna troviamo due altissime colonne: in cima a una troviamo il Leone alato e in cima all’altra la statua di San Todaro, patrono di Venezia prima dell’826 quando le spoglie di San Marco arrivarono in città.

Le curiosità sulle colonne sono molte, ma alcune valgono la pena di essere raccontate, soprattutto per i bambini a cui piacciono sempre molto le curiosità.

Le colonne di San Marco e San Todaro
Le colonne

La colonna di San Marco è in marmo rosso egiziano, la colonna di San Todaro invece è in marmo che proviene dall’attuale Turchia. Probabilmente furono portate a Venezia anch’esse come bottino di guerra. La statua del leone alato è antichissima: forse greca o siriana e probabilmente rappresentava una chimera a cui poi vennero aggiunte le ali. San Teodoro invece ha il corpo di un imperatore romano a cui nel medioevo vennero aggiunte l’aureola, la testa, e gli arti, così come il drago.
Le colonne trasportate dall’oriente erano tre, ma una cadde in acqua durante lo sbarco e non fu mai ritrovata. Ancora oggi la si cerca senza successo.

Una volta arrivate dall’oriente, le colonne rimasero sul selciato della piazza per diverso tempo perché, alte com’erano, nessuno sapeva come fare per innalzarle. Ci pensò Niccolò Barattiero, un ingegnere che aveva già lavorato alla fabbrica di San Marco. Niccolò fece innalzare le colonne con delle corde, bagnandole di tanto in tanto per non farle surriscaldare, quel tanto che bastava per infilarci sotto una zeppa di legno. L’operazione continuò in questo modo fino ad avere la colonna verticale. Come ricompensa, venne concesso a Niccolò di gestire il gioco d’azzardo tra le due colonne, cosa che lo fece molto arricchire.

Piazza San Marco spiegata ai bambini: la biblioteca marciana e il campanile

Tornando verso piazza San Marco si passa di fianco alla libreria marciana (ovvero ‘di San Marco‘) – una delle più importanti d’Italia – e si arriva all’angolo tra la biblioteca e le procuratie vecchie. Qui si innalza il campanile. Il campanile è, contemporaneamente, uno degli edifici più antichi della piazza e il più recente. Trae infatti origine da un faro che si trovava nello stesso luogo già nel IX secolo. Subì innumerevoli interventi e trasformazioni fino a quando crollò rovinosamente -distruggendo peraltro la loggetta del Sansovino- nel 1902. Venne ricostruito subito dopo ripristinando i leoni sulle facce sopra alla cella campanaria scalpellate dai francesi. L’edificio attuale, quindi, risale al 1912.

Le procuratie nuove

Percorrendo le procuratie nuove si torna infine al punto di partenza. Strutturate a portici al piano terreno e adibite ad uffici ai piani superiori – sullo stesso modello delle procuratie vecchie – furono edificate tra il 1583 e il 1640. Sotto i portici si trova il celeberrimo Caffè Florian fondato nel 1720 e considerato il più antico caffè del mondo ancora in attività.

L'interno del Caffé Florian
L’interno del Caffé Florian

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